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Bilancio sociale 2022

Perché i bambini possono cambiare il mondo

Insieme, perché il futuro sia di tutti

Il nostro impegno nel difendere i diritti di bambine e bambini, promuovere il benessere e la sicurezza all’interno delle comunità e avere un impatto positivo sulla vita dei beneficiari dei nostri progetti, è stato premiato dal sostegno di tanti donatori, individuali e istituzionali, che hanno scelto di accordarci la loro fiducia.

Ecco il 2022 di Helpcode in numeri.

Beneficiari

La nostra azione ha raggiunto 404.293 beneficiari di cui 156.657 bambini (75.889 maschi -48% e 80.768 femmine – 52%)

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Il programma di sostegno a distanza Helpcode ha coinvolto 45mila bambini e bambine, con 122 scuole sostenute tra cui 5 nuove scuole costruite, 16 scuole migliorate con lavori come ad esempio la costruzione di cucine e la riabilitazione di spazi.

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I paesi in cui abbiamo operato.

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Raccolta fondi

Abbiamo raccolto 5.334.931 euro dei quali il 68% da donatori istituzionali, mentre il 32% da donatori privati.

Su quali tipologie di intervento abbiamo investito?

Leggi alcune testimonianze dal mondo

Cultura e pace mano nella mano per lo sviluppo di Gorongosa

Durante il conflitto ci sentivamo minacciati. Non riuscivamo a dormire qui. Siamo dovuti fuggire in città. Là però non avevamo campi per coltivare e non avevamo modo di vendere i nostri prodotti. Abituarci a quella vita è stato molto difficile. Quando si è calmata la situazione sono tornata e ho trovato la mia casa danneggiata. All’epoca non sapevo cosa volesse dire fare la sarta. Me lo hanno insegnato, ho cominciato a studiare, e poi a cucire vestiti. Questo progetto mi ha aiutato molto. Prima non avevo soldi per far prendere la patente a mio figlio. Ora ci sono riuscita: oggi lui fa il camionista. Un altro figlio non aveva la divisa scolastica, ma sono riuscita a comprarla. Riesco a fare delle cose per loro. Inoltre, uso questi soldi per comprare altro materiale per cucire. Per non cadere, per andare avanti

Anita N., sarta

S.T.E.M. Un gioco da ragazzə!

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Giulia ha apprezzato davvero molto questo progetto perché l’ha fatta riflettere su come le donne possono raggiungere traguardi importanti nella vita, oltre che specializzarsi in campi lontani dagli stereotipi comuni e avere il diritto di pensarsi come individui dalle grandi opportunità, con diritti e doveri al pari dell’altro sesso. Un’esperienza molto interessante a cui ha sempre partecipato con grande entusiasmo. Particolarmente coinvolgente è stata, quasi a conclusione del progetto, la partecipazione alle videointerviste. Specialmente quella con la biologa marina che l’ha colpita a tal punto da portare quell’esperienza anche come argomento d’esame di terza media, nella rete di argomenti che sta preparando a sostegno del tema principale: la parità di genere.

Laura S., mamma di Giulia, studentessa della classe terza, scuola secondaria di primo grado Garibaldi, Genova

Supporto psicosociale a sfollati e rifugiati ucraini

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Sono arrivati da Kharkiv, completamente spaesati. La signora non aveva idea di come e dove ricominciare la propria vita, anche a causa della barriera linguistica. È indicativo che, spesso nel corso di una sola giornata, le persone coinvolte chiedano informazioni per trasferirsi in quattro o cinque Paesi europei diversi, proprio a testimoniare lo stato di smarrimento e confusione che stanno vivendo. Grazie al supporto del programma, in alcune settimane la famiglia è stata indirizzata in un piccolo centro della Germania, dove i ragazzi hanno potuto riprendere la scuola. Il più grande è campione di lotta greco romana e lì potrà anche continuare ad allenarsi. La mamma dei due ragazzi era così sollevata che per ringraziare l’operatrice le ha regalato delle specialità che aveva portato con sé dall’Ucraina. Segno che si è finalmente sentita al sicuro, e quindi non più obbligata a tenere con sé delle scorte alimentari.

Martin Letko, capo progetto del Centro di prima assistenza psicologica Ipčko, ci racconta la storia di una mamma con i due figli di 8 e 12 anni

Prevenzione dell’annegamento dei bambini in Cambogia

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Dopo aver appreso come muovermi e sopravvivere in acqua e anche le basi della rianimazione, sono in grado di galleggiare e nuotare e anche la mia casa è diventata un ambiente più sicuro: sul tetto abbiamo una grande cisterna per raccogliere acqua e adesso non è più un pericolo per me e per mia sorella.

Corn Raksa, classe quarta, scuola primaria di Oh Trachekchet, distretto di Preynob, provincia di Sihanoukville